“Uno su mille ce la fa” dice Morandi, Monghidoro risponde:
LA BEFFA DEL TEMPO: DIVERTIMENTO SABATO, AVVENTURA DOMENICA
La Sesto 76 non porta a casa nulla di materiale, ma acquisisce esperienza e lucidità mentale da due gare veramente difficili

Nel paese natio di Gianni Morandi la Sesto 76 non prende nessuna medaglia e si piazzano tutti dietro il podio. Gara medio-difficile quella di Sabato pomeriggio, valida per i campionati italiani sprint. Cartina che “spazia” la gara in due punti decisi: sequenza di punti di controllo veloce e tecnica nel centro storico di Monghidoro con attenzione alla lettura della carta per via sia della scala (1:4000) , sia per via della presenza di porticati “buii” e vicoli ciechi o stretti. La seconda parte di gara si svolge, dopo un lungo tratto di trasferimento, nella parte meridionale boschiva e “aperta” di Monghidoro: una serie di punti di controllo posti su oggetti particolari o forme del terreno conducono velocemente al traguardo posto al campo sportivo “Tattini”. I risultati della nostra società non sono molto brillanti ma comunque rimangono pregevoli a livello nazionale:
■Biella Roberto (M35) 17° classificato con 21’08”
■Todeschini Maurizio (M20) 21° classificato con 18’47’’
■ Bielli Stefano (M20) 22° classificato con 19’13’’
■ De Gisi William (M20) 35° classificato con 23’01’’
■ Bielli Ivano (M45) 33° classificato con 21’08’’
■ Patella Emanuele (M20) 43° classificato con 36’01’’
Gara amara per Giacomo Bassetti, che comunque migliora in esperienza sempre più.

Ma veniamo alla prova di Coppa Italia di domenica. Qui veramente “uno su mille ce la fa” verrebbe da cantare in stile Morandi. Ed è il tempo atmosferico che beffa tutti (tranne uno…) e decide le sorti della 2° prova di Coppa Italia (tra l’altro incominciata sotto il nebbione tirrenico di Roccastrada, nella 1° tappa).
Dei +21°C del giorno prima non ne rimane nulla. Dall’ Estate all’ Inverno. La Domenica si apre sotto una vera e propria tormenta di neve che dopo qualche ora inizia a depositarsi su tutte le superfici al di sopra dei 1000 metri di quota senza risparmiare alcuna parete verticale né alcun edificio. In 3 ore cadono circa 12 cm di neve fresca al ritrovo/arrivo della gara. Gli organizzatori sono in panico e rinviano la prima partenza alle 12:00. Proprio all’ora del suono della campana del paese, inizia la gara. La tormenta è finita, sbuca un pallido sole ma la Bora soffia ancora impetuosa e fredda dall’Adriatico. Alcune società nel frattempo si ritirano e tornano a casa, altri affrontano i pericoli di un bosco tecnicissimo, ripido e senza punti di riferimento netti e soprattutto innevato in stile Siberia.
La Sesto76 decide di partire per affrontare la battaglia. Alcuni “in motu” si ritirano, (atleti M18/20 eccetto Todeschini e Stefano Bielli) altri finiscono stremati l’impresa e acquistano nuova esperienza e “vittoria” morale.
Da segnalare il 6° posto (4° italiano) dell’eccezionale prestazione sul fondo ghiacciato del prof. Roberto Biella in M45 e l’8° posto di Stefano Bielli in M19-20, sempre più in ottima forma.

Emanuele Patella